Mi commuovo ancora, lo confesso, quando m’imbatto in Opere come questa.
Bottomless è l’omaggio definitivo all’american doom. L’esperto trio formato da Giorgio Trombino (chitarra,) David Lucido (voce e batteria) e Sara Bianchin si è letteralmente impossessato dello spirito di un genere che merita voce a parte tanto sono netti i contorni entro i quali si muove. Operazione non di poco conto che ha avuto avvio nel 2016 e che ora vede concretamente la luce (o le Tenebre, fate voi). Ulteriori germogli dell’albero genealogico che ha i Black Sabbath al vertice, ed a scendere una lista infinita di ramificazioni. Pochi però sono degni del lascito dei Padri.
Essi sono dei magnifici amanuensi, ricalcano alla perfezione i codici del doom, arricchendoli di particolari, di sfumature essenziali a rendere il loro operato distinguibile, non un mero ricalco. Aleggia l’ombra di Wino Weinrich su Bottomless, non lo si può negare. L’esperienza alla quale Trombino e Lucido ricorrono permette loro di evitare l’inganno. La musica, la produzione artistica di Weinrich non si può scindere dalla sua Persona, dal suo vissuto, dalla sua Vita. E’ profondamente, intrinsecamente avvinta alle vicende che lo hanno segnato, alle scelte che ha compiuto, anche in spregio alla ragione. E’ blues, intenso, sanguinoso, immortale.
Impossibile replicarne la forza interiore, ben lo sanno i tre, ecco allora che Bottomless trova una sua esatta collocazione, esprime una visione del doom che pochi hanno saputo/voluto affrontare, perché privi di mezzi o di animo. Troppo ingombrante il lascito di chi ha raccolto il ponderoso lascito dei Sabbath: Saint Vitus, Pentagram, Obsessed, oltre il concetto stesso di musica. L’accettazione del Destino, inutile sfidarlo, meglio assecondarne il doloroso corso. L’espiazione (Trouble). Coraggiosi e rispettosi, hanno creato una serie di brani (l’edizione in cd ne conta dieci, uno di meno quella in vinile) dotati di una forza straordinaria, disperata, violenta, dannata, magnifica. Nessun compromesso, nessuna scelta di comodo. Polvere ed ossa. Così e basta.