Daniele Ciullini è uno storico esponente dell’articolata scena industrial italiana. All’epoca era molto attivo nella cosiddetta “mail art”. Uno degli esponenti in Italia di questa particolare arte era Vittore Baroni che fondò, assieme a Piemario Ciano e Massimo Giacon, il gruppo/etichetta TRAX a cui si unì successivamente lo stesso Daniele Ciullini. Di quell’oscuro periodo è sopravvissuto anche un disco dell’artista fiorentino che, col tempo, è diventato leggendario. Mi riferisco a Disaster Noise, uscito in cassetta nel 1981. Stiamo parlando di un lavoro quasi maledetto che oggi rivede la luce per l’etichetta Luce Sia (in un’edizione ancora in formato cassetta in sole 95 copie numerate) con una nuova forma estetica: questa nuova edizione mantiene però intatta tutta l’urgenza espressiva dell’epoca. Per l’occasione Ciullini si è infatti avvalso della collaborazione di nomi importanti come Simon Balestrazzi, Gianluca Becuzzi, Cristiano Deison e Massimo Olla che hanno dato il loro tocco senza snaturare in ogni caso l’opera. Ascoltare queste registrazioni vuol dire ascoltare un pezzo di storia della musica industrial italiana e non solo. Lo stile è ruvido e frastagliato e usa la tecnica del cut-up: possiamo ascoltare estratti di programmi radio-televisivi mentre la musica alterna le cupe sonorità del synth alle distorsioni chitarristiche. A ben vedere questa è musica di ricerca e forse sarebbe limitante incasellarla nell’etichetta industrial. Nonostante si tratti di un prodotto artigianale creato secondo le regole del “DIY” non mancano certo l’inventiva e le soluzioni coraggiose. Traspare anche l’influenza del minimalismo, dei Cluster e dei Tangerine Dream di Zeit. Indispensabile accompagnamento all’ascolto sono anche le foto che corredano la cassetta raffiguranti istantanee provenienti dalla “zona del disastro” che caratterizza la realtà in cui viviamo. Credo che James Graham Ballard avrebbe apprezzato. Disponibile su Bandcamp: https://lucesia.bandcamp.com/album/081-daniele-ciullini-disaster-noise.