Pubblichiamo la prima delle due parti di questo speciale dedicato a Lucio Parrillo, un nome che non suona certo sconosciuto agli appassionati dei fumetti e agli amanti dei giochi di ruolo, grazie alle sue magistrali illustrazioni fantasy, spesso condite da un oscuro gusto gotico. Qui il nostro S*Tox – graditissimo il suo ritorno in questo spazio – presenta una disanima dell’arte di Parrillo, mentre nella seconda parte, troverete l’intervista che, sempre S*Tox, ha fatto a questo artista. Buona lettura!

La definizione aristotelica dell’uomo inteso come “ζοον λογον εχων” (“animale razionale”) può apparire ormai riduttiva. Come ci ricorda Eckart Sackmann, in realtà, l’essere umano è sognatore per natura. Giammai lungo il tortuoso percorso dell’epoche storiche l’uomo, apprezzato il dono della ragione, ha abbandonato le vertigini dei mondi onirici, ed i cieli dell’immaginazione sono ricolmi delle creazioni dei suoi sogni.

La Fantasy Art attinge quindi a questo immane serbatoio di plastiche visioni e si plasma secondo le più libere interpretazioni, fluendo da mondi immaginari a configurazioni alternative di universi futuri, popolati da essere umani e mostruosità aliene, dominati da leggi fisiche e biologiche sempre diverse in continuo irrealistico mutamento. È la dimensione del “tutto possibile”, in cui le catene della ragione si frantumano sotto la pressione del libero dispiegarsi della passione umana per il sogno.

Le arti figurative e letterarie ci appaiono, inevitabilmente, fin da subito dominate dalla potenza dell’immaginazione, la facoltà veramente creatrice dell’uomo, ma se i miti dell’antichità, di cui essa appare fondante, possono leggersi anche come veicolo di trasmissione esoterico-religioso di un sapere tradizionale, rivelato attraverso figurazioni simboliche, già nel medioevo la narrativa cominciava a permearsi di quella caratterizzazione che poi, in epoca preromantica e romantica, avrebbe dato vita al romanzo gotico e fantastico come definiti generi letterari.

Senza indugiare sul lungo ed affascinante percorso che da Omero, attraverso Beowulf ci ha portato ai capolavori di Tolkien, oggi la letteratura fantastica costituisce un caposaldo della nostra contraddittoria cultura contemporanea, dominata dalla scienza e dalla tecnologia e pur sempre bisognosa di respiro immaginativo.

La Fantasy Art, poi, costituisce oramai un vero e proprio genere non solo narrativo ma anche figurativo, sviluppatosi attraverso l’esperienza dell’illustrazione che, soprattutto a partire dagli albori del secolo scorso, accompagna il dispiegarsi del racconto o del poema (si pensi a Gustave Doré), supportando la fantasia soggettiva del lettore, arricchendola di ulteriori suggestioni. E così, pian piano, nata quasi come forma artistica di secondo piano rispetto al tradizionale mondo della creazione pittorica, l’illustrazione si è sottratta al suo ruolo di subalternità, acquistando dignità artistica di primo livello al pari delle altre arti figurative.

Accompagnandosi alla narrazione fantastica, l’immensità dei suoi confini, ammesso che se ne possano disegnare, e la libertà delle sue forme, hanno consentito il coagularsi di differenti moduli narrativi che si articolano secondo generi e sottogeneri scevri a rigide definizioni, a cui si accostano le sempre più forti contaminazioni che derivano dalla Digital Art, dall’universo non poi tanto parallelo del PC Gaming, e soprattutto dalla vicina, ed ormai intersecantesi, costellazione della Comic Art e Graphic Novel, ormai del tutto assunte alla dignità di Nona Arte.

In questa immensa dimensione di grande creatività incontriamo Lucio Parrillo, artista calabrese di grande e splendida personalità, ormai affermatosi come punto di riferimento formidabile nel campo del fantastico. La sua versatilità appare incontenibile ed i suoi lavori, per case editrici di grande rilievo come la Marvel Comics, DC Comics e la Dynamite, nonché per commissioni private di appassionati, sono ormai tantissimi e disseminati principalmente tra Europa e States.

Le sue creazioni vanno da plastiche riproduzioni di Hulk. The Punisher, Wolverine ed altri eroi della Marvel Comics e DC Comics, a personaggi del mondo del Magic: The Gathering, il celeberrimo gioco di carte strategico. Ha partecipato ad opere celebrative come il portfolio “Sorella Marilyn”, dedicato nel 2009 alla nota diva hollywoodiana, portando il suo tocco fantasy ad una splendida raccolta di opere di artisti del calibro di Milo Manara, Hugo Pratt, Ivo Milazzo, Giovanna Casotto ed altri ancora, nonché pubblicato proprie raccolte divenute imperdibili chicche per i collezionisti.

Con riferimento ai temi propri della narrativa Fantasy, iconica appare la sua Daenerys in copertina al n. 17 di Game Of Thrones, la serie a fumetti dedicata al capolavoro di George R.R. Martin, curata dalla Dynamite, così come tragicamente palpabile appare il suo Gollum ne “Il Mio Tesoro”, ritratto mentre precipita negli abissi infernali di Mount Doom (da: “Il Signore Degli Anelli”), ed altamente dinamico si sviluppa il confronto dei personaggi ne “L’ultimo Scontro Tra Fingolfin E Morgoth” (da: “Il Silmarillion”), creazioni entrambe contenute nell’Art Calendar 2017 “I Maestri del Fantasy Italiano Incontrano J.R.R. Tolkien”.

Il nostro “moschettiere dell’Arte Fantasy Italiana” lo ritroviamo anche insieme a Paolo Barbieri, Dany Orizio e Luca Zontini, anche nel progetto “L’Orlando Furioso”, mostra dedicata ai labirinti fantastici di Ludovico Ariosto.

Nondimeno Parrillo offre la sua arte anche in “Aurora Sleeping Beauty”, la fiaba gotica di Barbara Baraldi, impreziosita dalle raffigurazioni dell’artista calabrese “riconvertito” al ruolo di illustratore in senso tradizionale; né Parrillo disdegna il mondo del fumetto italiano “stile Bonelli”, nel quale infatti nel 2018 si immerge collaborando al volume “Dampyr – Il Santo Venuto Dall’Irlanda” dedicato ad uno santi principali della città di Lucca, e quindi alla cittadina stessa, ospite della kermesse internazionale “Lucca Comics & Games”.

Questo excursus è decisamente breve e sommario e non rende onore alla produzione artistica di Lucio Parrillo ed alla varietà dei temi da lui trattati con grande maestria.

Ma se la sua versatilità contenutistica stupisce, quel che davvero rende unico l’artista è il suo stile, così personale ed altamente tecnico, che rende inconfondibili le sue opere.

A volersi individuare un suo Maestro ideale, probabilmente si può guardare a Boris Vallejo, da cui attinge la capacità tecnica di dare realtà all’irrealtà, attraverso la superba plasticità delle forme. Parrillo infatti eccelle nella strutturazione anatomica dei suoi personaggi, siano essi umani o alieni, riproponendo nel mondo dell’immaginazione fantastica l’ideale classico della perfezione. Sembra quasi, infatti, che l’artista calabrese voglia recuperare alla nostra epoca, così indulgente verso forme rozze e volgari (il trash) ed una visione così superficiale e banale del senso estetico, la grande lezione di armonia e bellezza che ca

ratterizzò l’arte greco-romana, sia pure versandola in contesti visionari e fantastici. Nelle opere di Parrillo c’è quindi grande tecnica ed uno studio dell’anatomia dell’essere umano estremamente attenta, sia in posta statica che dinamica, tanto da essere capace di rendere tangibili nelle loro forme perfette personaggi come Red Sonja, l’eroina guerriera concepita da R.E. Howard quale comprimaria di alcune storie di Conan il Barbaro, o Vampirella, la creatura ultraterrena di Forrest J. Ackerman e Trina Robbins, già resa celebre, nella sua figurazione, da Frank Frazetta, di cui oggi Parrillo ha ormai reso una versione che appare iconica perfino per la casa editrice Dynamite, come consacrato nel recente volume “The Dynamite Art of Lucio Parrillo”, edito in U.S.A., largamente dedicato proprio alle magiche illustrazioni della bellissima vampira. La perfezione delle forme peraltro non è dedicata unicamente all’elemento umano, atteso che l’attenzione dell’artista si concentra altresì sulla figurazione degli esseri inumani, demoni, zombi, a cui la puntigliosa ricerca anatomica conferisce un senso di palpabile realtà.

Il realismo di Parrillo nel delineare i suoi personaggi non manca di suggerire sensualità ed erotismo, che costituiscono piuttosto la trasposizione nella materia degli aspetti più carnali del sogno: si tratta infatti di passioni umane che da sempre si riversano nei mari dell’immaginazione, trascinando seco la soggettività nelle acque delle fantasie più coinvolgenti. Eros e Thanatos si contrappongono costantemente nella vita degli esseri umani e le grandi visione gotiche ne danno costantemente testimonianza. Tale dualità si presenta evidente nell’opera di Parrillo, caratterizzata dalla compresenza (e spesso contrapposizione) della bellezza, a volte selvaggia e calata in atteggiamenti barbarici, e della mostruosità, così come mirabilmente illustrato nel volume “Vampires vs Amazons” edito dalla Editrice Pavesio nel 2013. E mentre Vallejo si caratterizza per il caldo colore esotico delle sue ambientazioni, Parrillo evoca anche atmosfere decisamente oscure, inquietanti, consone al carattere spesso sanguinario e violento dei personaggi, scolpiti sempre con grande realismo anche nelle dinamiche più crude.

Grandi sono quindi le suggestioni indotte dall’arte di Parrillo e molteplici le consequenziali riflessioni, per cui quasi sorprendente appare la constatazione, nell’incontrare l’artista calabrese, di aver di fronte un uomo molto concreto, più giudizioso che fantasioso, attento allo studio della materia e nondimeno agli aspetti più pragmatici del suo lavoro. Siamo cioè di fronte all’artista la cui “bottega”, oggi più elegantemente chiamata atelier, è a disposizione della committenza, che un tempo era costituita da re, papi, nobili, ricchi ecclesiastici o danarosi commercianti ed oggi dalle grandi case di produzione editoriali o cinematografiche ovvero da appassionati privati.

Ancora tanto si potrebbe dire dell’arte di Parrillo, sia in approfondimento di quanto già fugacemente esposto, sia per una più particolareggiata analisi della tecnica del suo lavoro. Ma, a questo punto, forse è meglio procedere alla sua conoscenza diretta, attraverso le sue stesse parole (n.d.r. presto in linea l’intervista a Lucio Parrillo, sempre su Ver Sacrum).

Sito: lucioparrilloart.com
Pagina Facebook: Lucio Parrillo Art Gallery/Atelier