Disrupted Songs è un disco molto stimolante frutto della collaborazione  fra il decano della sperimentazione italiana Simon Balestrazzi e Paolo Sanna, percussionista con un’esperienza trentennale alle spalle che utilizza oggetti particolari e crea sculture sonore. Anche lui, come Balestrazzi, ha una nutrita schiera di precedenti collaborazioni e pubblicazioni (oltre 50) con i più svariati artisti. Probabilmente più conosciuto ai seguaci della scena post industriale è invece il citato Simon Balestrazzi non fosse altro per i suoi precedenti con i T.A.C., un vero e proprio gruppo di culto che ci ha lasciato alcune perle come Ouvrez vos auditifs canaux, Hypnotischer Eden e La nouvelle art du deuil. In apparenza quindi siamo di fronte a 2 artisti diversi. In realtà i 2 si conoscono da tempo e quindi gli è parso naturale unire le forze per fare della ricerca musicale. Non ci sono regole prestabilite o un approccio meditato in questo disco ma traspare un “feeling” istintivo che li ha portati a creare un’alchimia sonora originale. Il background elettronico di Balestrazzi e quello elettroacustico di Sanna si sono sposati alla perfezione dando vita a una sinergia creativa unica. A ben vedere il risultato estetico, anche se questo non vuole sminuire assolutamente il lavoro dei 2 che rimane riconoscibile e personale, non è così lontano dall’avanguardia europea con riferimenti alla musica concreta a alla scuola di Darmstadt. Non siamo in presenza di musica di facile ascolto. Qualcuno potrebbe trovare queste composizioni ostiche e chi magari è abituato ai suoni di matrice post industriale dovrebbe andarci con i piedi di piombo. Qui siamo nel campo della pura ricerca. Tuttavia, a dispetto delle pur legittime critiche fatte a tanta avanguardia sterile che si allontana dal pubblico, questo lavoro di Simon Balestrazzi e Paolo Sanna ha un senso e costituisce un ascolto stimolante. Disponibile su Bandcamp: https://simonbalestrazzi-paolosanna.bandcamp.com/album/disrupted-songs.