A 4 anni di distanza da Seeds In The Tide vol. 5 la Zoharum rende disponibile il sesto volume di queste antologie che raccolgono materiale eterogeneo del mitico progetto Rapoon di Robin Storey. Se non fosse per queste raccolte si sarebbe persa molta musica altrimenti sparpagliata in oscure e ormai introvabili compilations. In quest’occasione ci si concentra sul periodo 2013-2016 e, in particolare, sugli EP Moon and Cups Quarter 1-4 e Calling the Rain oltre ad altre varie tracce. La musica suona nel classico stile di Rapoon. Per chi già conosce quest’artista non ci saranno quindi grosse sorprese. Le ambientazioni tribal-ambient sono evanescenti e misticheggianti e, come di consueto, riescono a traportarci in una dimensione altra della realtà. Robin Storey, durante tutta la sua carriera, prima con i Zoviet France e poi con Rapoon, ha perseguito con costanza ed impegno un percorso musicale molto coerente che lo ha portato a codificare un linguaggio riconoscibile in ambito di musica ambient. Non tutte le sue produzioni sono sullo stesso livello ma siamo in ogni caso di fronte un musicista integro. In alcuni momenti di questo album ho trovato delle affinità con il lavoro di Muslimgauze. Seeds In Tide Vol. 6 comprende anche un cd complementare ovvero la registrazione di un concerto di Rapoon avuto luogo nell’estate del 2013 durante il Gorlice Ambient Festival. Si tratta di un trip mistico in cui i loop dei synth sono accompagnati da strumenti etnici mentre una voce estatica recita oscure litanie: la seconda parte diventa poi estremamente ipnotica e mantrica. Il tutto suona molto psichedelico e non è lontano, come spirito, da certe sperimentazioni di gruppi tedeschi degli anni ‘70. Seeds In The Tide Vol. 6 esce in un’edizione limitata di 500 copie in un raffinato digipack a 6 pannelli. Disponibile su Bandcamp: https://zoharum.bandcamp.com/album/seeds-in-the-tide-volume-6.
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