Riconoscimento ad una carriera impeccabile. Wisdom-Vibration-Repent esce per i tipi di Peaceville a coronamento di oltre sette lustri di onorata e riconosciuta attività, spesi nel nome del black occulto ed orrorifico. Nulla a che vedere con pose artefatte o peggio acquartieramenti di comodo. I Mortuary Drape, ed il loro leader Wilderness Perversion in prima persona, sono il black. Loro e pochi altri.

Musica e determinazione. Un’attitudine pura, incompromessa. Un suono brutale, ma elaborato, edificato per suscitare un sentimento di sgomento, di smarrimento, di terrore in chi ascolta, che sia o meno preparato al rituale. “All in one night” possiede una tale carica di malvagità che altri riuscirebbero a stento a far contenere in un disco intiero, le chitarre di D.C e di S.R. cavalcano all’unisono una bestia irsuta, liberata dalle catene che la costringevano e pronta a straziare le carni di chiunque le si pari dinanzi. L’introduzione di “In a candle flame” anticipa il massacro che seguirà, un brano lento dall’incedere inesorabile che mette i brividi. Miglior omaggio ai loro Maestri (con i Celtic Frost) dichiarati Mercyful Fate: “Nightmare be thy name”, con le voci lamentose dei dannati che si levano dalle profondità ctonie, nelle quali presto ci faranno precipitare. Un brano che è il manifesto di un genere, di un approccio al metal che non si riduce alla mera prova muscolare. Una versione all’altezza (ed assai rispettosa) dell’originale, resa con passione e trasporto e con la deferenza che si deve nei confronti degli ispiratori, segno di grande stima. “Circle zero” e “Where everything falls” completano un’opera che consegna alla Storia dei MD un altro capitolo, seppur breve, di assoluto rilievo. Ovvio che Wisdom-Vibration-Repent alla massa non si rivolge, ma non è questo che Wilderness Perversion persegue.