Forse Sam Rosenthal ha già raggiunto e superato il picco massimo di creatività, ed iniziato una fase che, se non di discesa, segna perlomeno una stasi evidente.
Le otto composizioni di The cleft serpent (attenzione, la track-list alla posizione cinque segna “To touch the milky way”, la stessa presente, e che nominava, il precedente albo, qui in versione rivista) sono assai uniformi, anche per lo stile vocale di Jon DeRosa e del contributo importante del violoncello di Henrik Meierkord. Non che sia un difetto evidente, almeno fino ad “Ares & Hermes” il lavoro (come sempre assai curato come è nello stile, minimale ma elegante, di Rosenthal) si fa decisamente apprezzare, in virtù di una delicata melancolia cameristica che lo avvolge tutto.
Sicuramente piacerà agli amanti dello stile-Projekt (e dei BTfaBG ovviamente), ed io mi schiero fra questi, lo ho ascoltato la prima volta, e lo ascolto tutt’ora, la sera, quando sento l’animo più predisposto, e l’urgenza indefettibile di raccogliere i pensieri, d’isolarmi da tutto.
La mia preferita: “Hidden Villa, Florence 1453”, anche per il titolo, davvero magnifica.
Web: https://blacktapeforabluegirl.bandcamp.com/track/the-cleft-serpent