…a.k.a. Le Sorelle della Misericordia all’Alcatraz: una breve non-recensione
Una tacca è una tacca e non si può pretendere che sia una spilla o una corona. Ma un’affezione è un fastidioso sentimento di appartenenza e pretende partecipazione o, almeno, il tributo – con la propria voce e il proprio corpo – a chi ti ha accompagnato dall’adolescenza in poi. Hey now, hey now now sing this corrosion to me, se è vero che il tempo corrode ogni cosa e – hey – adesso ci sei ancora, e hai ancora quel fastidioso senso di appartenenza.
Ormai sono a casa, a Trieste, ma in cuffia mentre scrivo questa non-recensione ci sono ancora loro, le Sorelle, e sento ancora quel (meraviglioso) senso di appartenenza.
Nei secondi anni Ottanta noi quindicenni avevamo a disposizione una Avalanche (*) di generi musicali anche se, in fondo, due erano le scelte possibili: vestirsi di nero o di colori fluo.
Ma questo non è un amarcord, tutt’altro. Questa è una semi-seria non-recensione del concerto dei Sisters all’Alcatraz – Milano del 26 aprile 2022 (sic!) e quindi voi che continuate a leggere volete sapere com’era Eldritch, se i Sisters erano i Sisters (ma chi sono i Sisters da almeno trent’anni a questa parte?) o se, invece, è stato meglio rimanere a casa.
Cosa vi posso dire? Sono contenta di esserci stata. Ero in mezzo alla mia gente (quelli che non hanno scelto il fluo), Eldritch si è concesso al pubblico proprio nell’anno del centenario del ‘Nosferatu’ di Murnau (sarà un caso, ma la somiglianza è impressionante) e i due alfieri, Smith e Christo, occhiali neri, chitarra e voce, hanno anche il grosso pregio del sembiante angelico e luciferino alla Jarmusch, motivo per cui quando te li trovi davanti non apprezzi solo la musica.
La scaletta credo abbia soddisfatto un po’ tutti: c’erano i classiconi dei Sisters – no confusion, no surprise – qualche novità come “Don’t drive on ice” e altri pezzi che amo comunque, alla faccia dei puristi. Bene inteso, vi capisco, è come quando ho visto il ‘Dracula’ di Gatiss e Moffat o tutte le volte che qualcuno si eccita per il love affair fra Mina e il Conte: non è il romanzo di Stoker ma, tutto sommato, di questi tempi funziona.
*: Doktor Avalanche è la drum machine che accompagna i Sisters dal 1981 a oggi. ‘Avalanche’ significa ‘valanga’.
Setlist Milano
Don’t Drive on Ice
Ribbons
There’s a Door
I Will Call You
Alice
But Genevieve
Marian
Instrumental 86
Giving Ground (The Sisterhood cover)
More
Show Me
Six Ways to Sunday
I Was Wrong
When I’m on Fire
Here
Bis:
Eyes of Caligula
Lucretia My Reflection
Bis 2:
Temple of Love
This Corrosion