Nocturnæ è l’atteso terzo lavoro del progetto italiano This Eternal Decay, sorta di supergruppo composto da Riccardo Sabetti (Spiral69), Pasquale Vico (Date at Midnight) Andrea Freda (Spiritual Front) e Alessio Schiavi (Avant-Garde): di certo non un pugno di dilettanti, giacchè ognuno di loro ha alle spalle un’esperienza solida che viene, per così dire, ‘trasfusa’ nello stile della nuova band. La musica di This Eternal Decay si presta un po’ a tutte le definizioni senza aderire completamente a nessuna: spirito dark e approccio anni ’80 sono indicazioni che possiamo permetterci di fornire per la loro connotazione generica, ma l’ascolto delle dieci tracce di Nocturnæ ci racconterà qualcosa in più. Esordio in pieno stile darkwave per “Death Doesn’t Lie”, godibilissimo brano ballabile che sembra provenire direttamente dagli anni ’80 e si lascerebbe suonare per ore. Subito dopo, “Disappear” opta per uno scenario più opprimente, un’impostazione ritmica più incalzante mentre il basso ‘martella’, proprio come nella successiva “Lights” che, malgrado il titolo, è un assoluto capolavoro dark; “No Apologies” torna agli anni ’80, strizzando l’occhio ai Depeche Mode e anche “Darklove”, in effetti, li ricorda un po’, nonostante la grinta tutta ‘industriale’, e comunque rimane una delle migliori prestazioni vocali del frontman Sabetti. Poi, superata l’elettronica più ‘tosta’ di “Scars”, troviamo la title track, definita da un ottimo basso e una melodia che evidentemente si impone, mentre il vocalist mostra anche qui di sapere il fatto suo; la seguente “Two Shades Of Black”, uno degli episodi migliori, punta all’oscurità seducente di certi Cure per un momento di spleen e introspezione. Infine, “She Walks Away” cede definitivamente al gothic classico, un campo in cui i nostri si muovono certo con grande disinvoltura mentre l’outro “A Deaf Prayer” evoca esattamente la fosca e un po’ sinistra immagine che ci vuole a conclusione di un disco che, ascolto dopo ascolto, si fa apprezzare sempre più.
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