Avevo parlato qui su Ver Sacrum del progetto Testing Vault a proposito dell’album del 2020 The Night Land, un lavoro che si caratterizzava per un approccio sperimentale ed era composto da brevi tracce di musica concreta. In seguito ho molto apprezzato il disco solista di Daniele Santagiuliana (la mente dietro a Testing Vault) intitolato La Cupa, in cui l’autore aveva riversato le sue ossessioni personali (il concept era basato sulla depressione) e da cui traspariva una concezione della vita nichilista e negativa, nel solco anche della filosofia di un autore come Thomas Ligotti che veniva esplicitamente citato. L’urgenza espressiva di Santagiuliana sembra in ogni caso non essersi affievolita come dimostra la nuova uscita a nome Testing Vault intitolata The Living, The Dead, The Sleepers And The Insomniacs. Si nota un diverso approccio compositivo e musicale: mentre il citato La Cupa faceva propria la lezione del minimalismo americano di La Monte Young e John Cale (e quindi anche dei Velvet Underground) usando strumenti ad arco come violino, viola e violoncello e creando nell’ascoltatore un effetto ipnotico, in quest’occasione sembra che ci sia stato un ritorno ad un suono post industriale e sperimentale. Inoltre concettualmente si tratta (rispetto all’introspezione di La Cupa) anche di una sorta di sguardo verso la realtà pazzesca e apocalittica che ci circonda. La musica è diventata, se possibile, ancora più ostica. Sangiuliana ha sperimentato diverse tecniche di registrazione. Il risultato rimane a metà fra il post industriale e la musica di ricerca con risultati sorprendenti. The Living, The Dead, The Sleepers And The Insomniacs conferma il coraggio di un artista integro e a 360 gradi che non smette di mettersi in discussione. Disponibile su Bandcamp: https://e0e0e0e0.bandcamp.com/album/the-living-the-dead-the-sleepers-and-the-insomniacs-by-testing-vault.
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