Ælmā è il progetto di musica post industriale di Marco Valenti ed Elena Micheli (Rosà Lavita). Per la Toten Schwan Records è appena uscita una cassetta in un’edizione limitatissima di sole 25 copie intitolata The Beings of Mind are not of Clay (si tratta di un riferimento a Lord Byron). Siamo di fronte ad una produzione molto particolare che si rivolge a un pubblico selezionato di seguaci del genere industrial esoterico: ogni copia contiene una “tessera” del puzzle che rappresenta il dipinto su tela dell’artwork originale. Il tutto ha implicazioni filosofiche oscure ed esoteriche che si riferiscono all’Uno-il-tutto (hèn tò Pân) mentre il concept è un breve racconto in due capitoli, a due voci, sul dualismo e la dualità. Ælmā si definisce un “Giano bifronte: due teste e un’Anima. Di Anime nere. Perdutamente nere. Per scelta. Di membra smembrate ed anime dilaniate. Di Esseri della mente, di Corpi senza Anima ed Anime senza Corpo. di processi alchemici e di bisturi chirurgici. creature plasmate dalla creta, di Homunculus evocati nell’etere, È un Athanor in cui ribollono e si sublimano echi di Golem, Essere e Essenza, Corpo e Anima, Vita e Morte…”. Dal punto di vista concettuale siamo quindi prossimi ad un’estetica decadente di fine ‘800 che ricorda un personaggio come Aleister Crowley mentre musicalmente le 2 tracce “( + DEE” e “ǂ ) LOW” si muovono verso territori di un cupissimo e minimale esoteric industrial. Niente di sorprendente: in realtà in questo ambito già i primi Current 93 proponevano qualcosa si simile (e in Italia gli Ain Soph e i Sigillum S). Disponibile su Bandcamp: https://totenschwan.bandcamp.com/track/low.