Ripples from the past s’inserisce nell’ambito della dark-wave più raccolta, più intima, necessità (l’organico è ridotto a due soli elementi) o virtù non sta a noi sindacare. L’impressione che si prova, ascoltando gli otto brani che ne compongono la track-list, induce ad esprimere un giudizio complessivamente favorevole, sopra tutto in un’ottica di sviluppo futuro di idee e spunti qui in parte solo accennati. La voce di Mind Warp è calda, espressiva e ben interpreta l’umore raccolto di episodi come “Eternity” e di “Tomorrow tonight”, alla quale va la palma di mia favorita, quel che risulta però evidente è la marcata fragilità che queste canzoni, peraltro ben strutturate, palesano. L’incipit della lyciana “Dream” lascerebbe intendere uno sviluppo più articolato, che viene meno, ed è un peccato, una maggiore profondità ne valorizzerebbe le qualità che indubbiamente possiede. È altresì vero che oggidì queste sonorità (che vede tra i suoi mentori Lycia e Black Tape for a Blue Girl, l’ala dreamy più oscura che gli Alya richiamano nella grafica della copertina, davvero gradevole) non vantano molti nuovi interpreti, insistere potrebbe portar loro indubbi vantaggi. I mezzi, essendo se non erro musicisti d’esperienza, non possono mancare loro, trattasi solo di rifinire, di cesellare. Altrimenti il rischio di vanificare i propri sforzi creativi si tramuterebbe in certezza.
Alya:
– Mind Warp (Vocals)
– LDA (Instruments)