Di recente formazione, datando 2019 l’avvio del progetto, Neila Invo vede coinvolte tre artiste napoletane che evidentemente non si sottraggono al fascino emanato da sonorità sintetiche ed oscure. Riferire il loro campo d’azione alla darkwave fornisce una volta tanto delle coordinate nette, anche se Alienation merita un approfondimento sviluppando temi assai intriganti e per nulla scontati, merito anche di una produzione che esalta le loro naturali inclinazioni. Opera prima preceduta da tre incisivi singoli, “Murder’s prayer”, eccellente introduzione al disco del quale è vero manifesto, “Larvae”, resa inquieta ed inquietante dalla performance vocale e dall’intervento della viola (appannaggio del produttore Nico Giordano) alleggerita dagli svolazzi dei synth, e “Bright and tempting” che riesuma scheletri sisteriani/cureiani,  evidenza una personalità marcata e intenzioni palesi; pur non esente dagli inevitabili peccatucci di gioventù, che le nostre (Elettra Seguro, voce, Claudia Nottebella, synth e tastiere, nota per la sua contemporanea militanza in uno dei complessi più interessanti della recente ondata quale Ash Code, e Valeria Formisano, basso) sono già evidentemente in grado di risolvere, Alienation trae forza da un basso grave che scandisce un ritmo disciplinatissimo e che non disdegna derive death-rock e da tastiere fredde e solenni, un’impalcatura solida sulla quale s’avvinghia il canto di Elettra, generando un melange assai ricercato e caratterizzato una eleganza formale impeccabile. I nove brani che compongono la track-list non presentano cedimento alcuno, semmai una certa uniformità che è comunque caratteristica peculiare di un genere che ammette ben poche variazioni al tema principale. Tra gli altri episodi da evidenziare, la title-track, algida incursione a la The Danse Society su dance-floor davvero alieni/alienanti (le Neila Invo insistono sulla componente cosmico/glaciale facendone un tratto assai distintivo della loro proposta), l’apparentemente più leggera “I’m falling”, la compassata “Preacher” e la veloce “Serpent inthe thigh” che chiude il lotto. La mia preferenza va agli episodi più cupi ed austeri, ma ormai mi conoscete bene… 

Alienation non si risolve in un semplice esercizio di stile ed in un facile omaggio ad un’epoca ancora fonte di ispirazione bensì induce a positivi auspici per il futuro del terzetto, al contrario si mostra attento all’evoluzione del genere (sopra tutto nei contenuti espositivi), che per necessità non può rimanere ancorato ad epoche trascorse e non più differite. Le citazioni non mancano, ma non sono pedanti o, peggio, infirmate da piaggeria. Meritano ulteriore nota il supporto di membri di altri complessi (Geometric Vision, gli stessi Ash Code) e la presentazione dell’iniziativa, dettagliata e graficamente gradevole.  

 

Per informazioni: https://youngandcoldrecords.bandcamp.com
Web: https://neilainvo.bandcamp.com/album/alienation