Love beat, pura lascivia glamour. Potevano affidare le nostre anime impure all’irruenza frontale di “Deep eyes”, al glam sottopelle di “Down she goes”, brani che ben identificano lo spirito r’n’r del quartetto, ma chi meglio della title-track del disco appena uscito per Area Pirata rappresenta la loro essenza più nera? Love beat. La carezza che si trasforma in graffio. La chiamano esperienza, sarà solo invecchiare invece, ma chissenefrega, hai mai contato quante volte hai detto, “questa è l’ultima”? Poi ne accendi un’altra ed attendi la prossima. Un’altra ancora, una di più ovvero una di meno? Meglio una di più, tanto prima o poi arriverà chi ne pretenderà il conto, e non ci sarà più tempo. Love beat. Il battito del cuore, il battito della giungla, quella che è là fuori e che è fatta d’asfalto, di ferro e di cemento, fusi tutt’uno dal calore del sole. Meglio qui dentro, tra queste mura che sanno di vecchio, di fumo e di umori. L’aroma antico del peccato, del piacere e del dolore. Ed i quattro che suonano stasera, qualcosa di strano ce l’hanno. Sei ancora vivo o sei già morto? E quello che è morto, può vedere, può udire? 

 

La trama è semplice, il gruppo suona. Ma dove? È realtà oppure è quel sogno malatissimo che, al risveglio, segnerà tutta la tua giornata? Il dubbio che attanaglia mente e stomaco. Mal di testa, vorresti vomitare, tutto pare girare, vorticare sempre più velocemente, non riesci a fermarti, non puoi fermarti, eppure Essi si muovono lenti, compassati, con gesti che paiono studiati. Ti osservano con occhi che penetrano come spilli, che succhiano i tuoi segreti più intimi e li risputano via. È il rito, è il ritmo. Love beat, amore e dannazione, storia vecchia. Le immagini ritornano indietro ricoperte d’un velo trasparente che par volere celare ai tuoi occhi quello che sta accadendo. Il fumo impregna gli abiti, lo percepisci anche se non ci sei. Le tue ossa, la tua carne, i tuoi liquidi non ci sono. Eppure, qualcuno ti ha trascinato lì sotto. Anche se sarebbe meglio non esserci; chi possiede i quattro, chi indirizza i loro sguardi fissi, chi guida le loro mosse?  

 

Love beat è un gran bel pezzo che questo girato valorizza, aderendo ai suoi umori come un abito che “cade” perfettamente sul corpo, esaltandone le forme. Un’opera di fine sartoria, talmente bella che un sospetto ti sovviene: chi ne è artefice?  

 

Il ritmo ciondolante che s’impossessa delle tue facoltà, la voce che ti trascina giù, sempre più giù.  

 

Il Diavolo è in ogni dove, il Diavolo è in noi. Lasciamolo fare. 

 

Il video è stato girato al Caracol, Pisa. 

Regia: Martina Ridondelli 

Riprese: Martina Ridondelli e Gianluca Bennati. 

 

Love beat è tratto da “Love beat”, Area Pirata Records, 2022. 

 

Not Moving LTD

Rita Lilith Oberti: voce 

Dome La Muerte: chitarre 

Antonio Tony Face Baciocchi: batteria 

Iride Volpi: chitarre 

 

“Love beat” 

(Oberti/Petrosino)  

Can you die again  

When you are already dead?  

Jungle beat will make you want  

Will make you want to move your feet to move your feet  

Love Beat when the devil possesses my man  

Love Beat when the devil get in in  

Love Beat and little rose got nothing to say  

I don’t think I was invited to  

The cool party everyday  

Then I found other people outside  

And entered anyway  

Love Beat and made your own way  

Love Beat when the devil get it in  

Love Beat when the devil is everywhere