Singolo che anticiperà l’imminente Equilibrium, seconda prova per il quartetto e seguito del positivo “Layers of nothing” del 2015 che già ospitammo su queste pagine, Something to remember indaga ulteriormente la componente oscura che è una delle anime dei SilentLie ed è accompagnato da un video il cui bel girato asseconda una trama che si mantiene volutamente misteriosa. Se il complesso si avvale di una voce femminile, si eviti il ricorso al facile pregiudizio, mi ripeto, è giunta l’ora di porre fine a questa forzata catalogazione che non ha più senso d’essere attuata. A loro beneficio è da evidenziare che Giorgia Sacco Taz poco ha in comune con tante sue colleghe inclini a derive da cerimoniere solenne o da opera lirica adattata al metal, il suo stile deriva semmai dall’applicazione di quanto fecero le sue illustri omologhe in tempi assai più bui, per una donzella, come gli anni Ottanta: nulla nella sua interpretazione assai autorevole, induce a facili commenti. L’impianto strumentale del brano è assai solido: le chitarre di Luigi Pressacco (corresponsabile delle sezioni strumentali dell’ultimo My Mannequin, avendo donato allo stesso una verve impensabile) esaltano la sua naturale propensione al classic-metal, la sezione ritmica (Davide Sportiello, anche nei SinHeresy, ed Andrea Piergianni) è gagliarda e determinata fino alla spietatezza. Ne deriva un suono compatto e privo d’orpelli, ammantato d’una aura oscura che non però non s’impone, evitando ai SilentLie una frettolosa classificazione che li condannerebbe a confronti inevitabili quanto sterili.  

I SilentLie interpretano con lealtà alla fede il metal più classico e sulfureo aggiornandone i canoni al presente ed adattandoli alla loro indole, risultando così sicuramente credibili e degni di attenzione.   

 

Davide Sportiello: basso e tastiere 

Andrea Piergianni: batteria 

Luigi Pressacco: chitarre 

Giorgia Sacco Taz: voce