Un settore ormai maturo, quello del symphonic/gothic metal, eppure non mancano le pubblicazioni degne di interesse, segno che al genere viene ancora riservata attenzione. Ne fanno meritatamente parte i cechi After Evolution, attivi dal 2013 e titolari, oltre al recente disco oggetto della nostra indagine, dell’esordio “Threnodies” datato 2016.
Il quartetto è ben diretto dai due fondatori, la cantante Nikolette Olsakva, in possesso di un timbro educato ed assai gradevole, ed il chitarrista Michal Matzner, ed è completato da Adam Bitto (basso) e da Vitezslav Janas (batteria). Un insieme che fa mostra di amalgama e buone doti tecniche, la scrittura di War of the worlds non riserva sorprese, inserendosi con giudizio nel solco già tracciato dai Maestri del genere, ma nemmeno cadute di tono. Una bella raccolta di brani tra i quali diversi sono i titoli che spiccano, come la title-track che apre l’opera, episodio assai ortodosso nel suo sviluppo armonico, canzone corredata da un video di eccellente fattura (il singolo è già disponibile dal 2017) e dalla più articolata ed oscura “The path” che non dispiacerà agli adepti del goth-metal, collocata al secondo step di una scaletta che conta infine undici episodi.
Non ci si esime dalla ballatona orchestrale, ci mancherebbe, “Cursed” non fa certo mostra di coraggio, facendo emergere quella sensazione di già sentito mitigata dalla bravura degli interpreti; “Once upon a time” è ben strutturata tra fughe in avanti e piacevoli rallentamenti guidati dalla voce di Nikolette qui costretta a dividere la scena con un vocione maschile che non ho potuto identificare, soluzione certo assai sfruttata ma sempre efficace (gli Evanescence sono lì ad un passo). “Final hope” si fa apprezzare, ma è con “Dark side” che la componente oscura prende il sopravvento, risolvendo ottimamente un passaggio fondamentale nella lettura di War of the worlds. Ci si avvia all’epilogo, “Nothing let to pain” e la sua cadenza marziale, poi “The victory” chiude offrendo un attendibile compendio di quanto offerto fino ad ora: un lento imponente, un vero e proprio omaggio ad Epica, After Forever, Evanescence e pure Lacuna Coil. Gli appassionati non potrebbero chiedere di meglio.