Burial Hex (progetto dell’americano Clay Ryby) è il classico gruppo di culto. Nel corso degli anni Ruby ha proseguito imperterrito a proporre la sua musica esoteric-industrial nel solco di tematiche attinenti l’occulto. Ora esce un nuovo lavoro intitolato Gauze che va a rimpinguare una discografia che, nella migliore tradizione industrial, appare quantitativamente eccessiva. Le ambientazioni sono, come di consueto, estremamente cupe, quasi da suicidio. Possiamo ascoltare loop ossessivi e inquietanti che ricordano la musica industrial delle origini. Non mancano momenti apparentemente più pacati alternati ad altri più aggressivi e non lontano dallo stile Power Electronics. La prima traccia “Lost Sailor”, caratterizzata dall’uso degli archi, ricorda vagamente le atmosfere della celeberrima “Ostia”, una delle tracce più iconiche dei Coil presente nel classico Horse Rotorvator, anche se la voce sembra quella di un sacerdote che brucia all’Inferno. Non sempre la musica mi sembra ben a fuoco anche se non si può negare un’indubbia tendenza alla creazione di atmosfere sulfuree. Una traccia come “Sed Libera Non A Malo”, con la sua tensione parareligiosa, mi ha ricordato Nature Unveiled dei Current 93. “Double Scorpio” è caratterizzata invece da una tensione quasi misticheggiante e psichedelica. Infine la conclusiva “Two Rivers” ci avvolge con ritmiche rituali avvolgenti. Disponibile su Bandcamp: https://burialhex.bandcamp.com/album/gauze-2.
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