Può indubbiamente sembrare sorprendente che la Zoharum, etichetta polacca consacrata alla musica elettronica, dark-ambient e post industriale pubblichi un album (si tratta di un EP composto da 5 tracce) di metal come questo dei Groth. In realtà i Groth sono un gruppo meno etichettabile di quel che potrebbe sembrare a un primo ascolto superficiale. Oltre alla matrice metallara pagano dazio anche allo stoner rock e a un gruppo come i Kyuss. Il suono è compatto e granitico, caratterizzato da chitarre taglienti e da una sezione ritmica potente, ma si notano rallentamenti improvvisi e sonorità più pacate che portano la musica verso territori inediti. Le atmosfere sono ora concitate e intense ora più rilassate e quasi psichedeliche. Siamo oggettivamente molto lontani dalla musica ambient ma, se ci si sintonizza con il giusto spirito, le buone vibrazioni non mancano. È come se ci si trovasse di fronte al rovescio della medaglia rispetto alle atmosfere quiete di un disco elettronico meditativo. Tuttavia anche qui non mancano degli spunti sorprendenti come negli ultimi 2 minuti della traccia conclusiva “Surface Tension” in cui possiamo ascoltare la sola voce inquietante del cantante che recita testi esoterici di difficile comprensione. Alla fine è proprio lo spirito eclettico del disco a farlo rientrare nei parametri della Zoharum che si rivela una label coraggiosa nel proporre sempre musica difficilmente inquadrabile e questo è sicuramente sinonimo di intelligenza. Un disco che consiglio agli amanti del doom e dello stoner ma anche a chi ha voglia semplicemente di fare nuovi ascolti. Disponibile su Bandcamp: https://zoharum.bandcamp.com/album/groth.
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