Intendiamoci, siamo nel 2022 ed abbiamo a che fare con una manica di pazzi. Di qua o di la, poco muta.  

Ci si può lavorare sopra, le fonti di ispirazione non mancano e non sono minacciate da esaurimento. Usiamole allora. Ma dobbiamo trovare chi vuol farlo. Perchè ci vuol coraggio, a maneggiare la realtà. Ci si ustiona, come minimo. 

Ma assemblare una squadra di disadattati, buttare giù una manciata di canzoni sbilenche (in Friulano si traduce con un termine che trovo bellissimo, anche nel suono, scalembri, potete usarlo a vostro piacimento, farete un figurone), e corredare il tutto, qui viene il bello, con: un bel tondo di nerissimo vinile, una copertina stilosissima (disegno/logo del povero Andrea Pazienza), una confezione apribile, un libretto con testi a fumetti che è una gioia sfogliarlo, dai, è troppo!  

“Toy boy” non è la cover di quella canzone là, non illudetevi. E’ un brano fantastico, i Charlatans sotto acido che cercano la strada per la spiaggia ove seppellire nella sabbia sporca dell’estate morente, le ultime oncie del loro talento sprecato. Ed è solo una delle undici originali.  

Per fare dodici (tanti sono i motivi compilati in OSSI), una versione di artista famoso c’è: “Out demons out” della Edgar Broughton Band. Perchè si scava tra i detriti e qualcosa si trova, mica mettiamo in mostra il titolone ad effetto. E ci sta benissimo. 

Vittorio Nistri e Simone Tilli i due esperti impresari delle pompe funebri locali. Sanno allestire una cerimonia con tutti i crismi, e se lo fanno un motivo c’è (anche divertirsi, perchè no). Partecipano alla funebre funzione Andrea Appino dei Zen Circus, perché quando c’è da dare una mano gli amici ci sono sempre, the-one-and-only Dome La Muerte (finalmente posso avvalermi di una citazione: “un sosia di Keith Richards (ma più malandato)” (1), Bruno Dorella (OvO, Bachi da Pietra, Ronin…) (2), al basso ri-troviamo Carlo Sciannameo su tre tracce, che con Nistri/Tilli condivise le malefatte dei Deadburger; si accodano al feretro Silvio Brambilla, Roberto Pieralli, Claudio Macchia ed Alessandro Casini. La cara estinta è la Ragione, ed ascoltando/leggendo i testi, per i quali vi avvalerete opportunamente del libretto curato da Ugo Delucchi, vi verrà da piangere, ma anche da ridere. E’ tutto vero, è tutto ancora fresco, ma fra un po’ inizierà a puzzare di marcio. Una lapide sbilenca di pietra di scarsa qualità, già macchiata e sbrecciata quando venne calata sul tumulo. Nome-cognome-data di nascita e data di morte lasciate in bianco. Ignoti. Nemmeno una fotografia dei giorni dell’asilo. 

E’ garage-rock, ma non quello dei fighetti che andavano dal parrucchiere a farsi aggiustare il caschetto un giorno pari ed un giorno dispari, e si facevano spedire i beetle-boots dai docks di Londra, è psichedelia ma non quella della falsa fattona che stazione al bar del quartiere con le gambe incrociate sproloquiando di India e santoni (e che vuoi mettere i rave di una volta che tanto se mi portavano al commissariato il papà mi faceva uscire subito?), qui la questione si fa interessante, perchè questa è musica scalembra che nella sua lucidissima insania mostra più raziocinio di quanti contribuiscono (riconoscerete i più) alla sezione lirica di OSSI. C’è l’elettronica spinta al limite dell’umana sopportazione, ci sono le chitarre scricchiolanti, ci sono le percussioni (dicono siano state utilizzate ossa umane prelevate da fosse comuni rinvenute nelle foreste del Perù e risalenti a civiltà precolombiane non collocabili temporalmente, ma me lo sono inventato), c’è tutto il corollario che fa di un disco un sano disco rock. Ci sono le voci spiritate (quelle di Tilli), c’è pure l’organo ed è come sempre bellissimo ascoltarlo, c’è il proto-hard paludoso, potrete fare anche air-guitar ed alzare il volume a piacimento, così i vicini sono sistemati. Tanto questa è l’Italia, se ne facciano una ragione che alle congiure ed agli alieni ci hanno pensato pure loro.  

Non si deve assumere OSSI alla leggera. E’ riso inacidito, pure ammuffito. Scaricatelo, utilizzate il codice che troverete nella confezione, ed ascoltatevelo mentre fate jogging con gli amici e vantatevene che tanto non vi credono, o mentre siete in palestra fasciati nelle vostre belle tutine. Non lo fate? Siete anche voi come me, dei rancorosi misantropi tacciati di comportarsi così per snobismo? Quelli fuori sono tanti, sono troppi, ci osservano, ci ascoltano, sospettano di noi, perchè non siamo come loro. Dobbiamo/dovremmo comportarci bene. 

Ed allora urlatelo anche voi, come in un rito salvifico: 

Out demons out

 

 

 

(1): Guide Pratiche di Rumore – Italia Sotterranea – Seconda parte – pag. 43 (firma Diego Ballani) 

(2): gli OvO hanno da poco pubblicato “Ignoto”, la lista degli impegni di Dorella è più lunga, il tempo l’ha però trovato, anche per lui vale quanto riportato per Appino, sennò cosa ci stanno a fare, gli amici?