Giacque cinque lustri nell’ombra. 

17 luglio del 1997, Castello di Pomaro Monferrato, va in scena la rappresentazione teatrale di “Dracula” diretta da Hermes Beltrame. La colonna sonora è stata affidata a The Magik Way, che la eseguono per la prima, ed ultima, volta. 

Giacque cinque lustri nel buio d’una bara. 

Oggi quell’opera destinata forse a rimaner relegata in qualche canto della memoria di chi v’assistette, viene riportata… alla luce, e per merito della My Kingdom Music ad essa viene data veste confacente e distribuzione accurata. 

Dracula va considerata come tale, la sonorizzazione d’uno spettacolo, ma la sola musica è sufficiente a rendere all’ascoltatore un quadro netto delle emozioni che le note intendevano evocare, col loro fluire lento e solenne, col loro impennarsi repente, come un destriero terrorizzato dinanzi ad un pericolo imminente, spaventevole. S’insinua il dubbio, che accanto a noi giacciano entità mostruose, eternamente dannate, sopravviene la paura, che presto domina la scena. Acque tumultuose solcate da legni marciti che recano con sé carichi immondi, la Morte che allunga le sue grinfie, pronta ad abbrancare, a straziare. Carni immacolate violate da bocche fameliche. 

The Magik Way sono autorevoli rappresentati di quella naturale inclinazione che molti complessi nostri connazionali mostrano nei confronti dell’occulto, puntualmente rappresentata da Stefano Cerati nel suo recente “Black Mass”: gli sceneggiati RAI dei settanta (si ascolti la magnifica “Finale”), i Death SS, gli Jacula, Paul Chain, fino ai Devil Doll ed ai giorni nostri, l’elenco è lunghissimo e non è possibile compilarlo quivi. La capacità di rileggere le regole anglosassoni della composizione, di adattarle agli umori ed appunto alla tradizione, anche locale, circoscritta ad una Regione, ad una determinata area di essa. Assorbire ed elaborare, acquisire e creare. Competenze tecniche e visione. 

Dracula è opera corale ove l’ensemble, oltre a confermare le virtù artistiche che già gli attribuivamo, mostra spirito d’adattamento alla trama (“La danza degli Zingari”, “Vampire”) tratteggiando con mano sicura paesaggi sonori di grande efficacia, sottolineando i passaggi più drammatici e quelli ove la calma, apparente, pare riprendersi il palco (“Il diario di Mina”). I vocalizzi di Berkana ci trasportano in un altrove intangibile, terrifico (“Lucy”), il recitato di Nequam evoca la foschia lattiginosa che sovrasta le increspate onde del Mar Nero solcate dal vascello che trasporta anime dannate, sudario che s’appiccica all’anima, agghiacciandola (“Demetrio). Dracula è opera totale. Che si chiude con la versione “MMXXII” di “Van Helsing”, brano al quale viene infuso il vigore delle produzioni contemporanee.  

Vieppiù vale la chiosa: da ascoltare. 

 

Nequam – reading, lead vocals, acoustic guitars 

Diabolic Obsession – bass, acoustic guitars 

Old Necromancer – electric guitars, solo guitars, sound effects Azàch – drums, timpano, noises
Special guests: female voices, percussions by Berkana (Black Witch); piano, synths, samples by Matteo Cantaluppi 

 

 

Per informazioni: http://www.mykingdommusic.net
Web: https://themagikway.bandcamp.com/album/dracula-25-years-anniversary