Se siete all’inesausta ricerca di novità in ambito dark-wave, impresa non facile considerando la ponderosa messe di pubblicazioni che ci sommerge quasi quotidianamente, vi consiglio questo ep che assolve degnamente al compito che gli è stato affidato.
The Bleak Assembly è la compartecipazione tra due artisti già attivi in altri progetti, Kimberly dei Bow Ever Down e l’ennesimo Smith, stavolta Michael, dei Fiction8.
We become strangers si colloca nell’alveo, ancora non prosciugato completamente, del summenzionato genere, poggiando le sue canzoni su basso esuberante, batteria scandita ed una voce duttile che attribuisce ad ogni episodio la giusta enfasi. Chitarra che assicura la sua presenza ma non invade il campo altrui, e reparto elettronico al quale attingere alla bisogna, con “Wash it way” (oggetto anche di video) a rappresentare il vertice, senza per questo trascurare l’opener “Slow down time” che, a dispetto del titolo, si risolve in una agile canzone che ha l’unico difetto di riferirsi con troppa deferenza ai canoni consolidati della wave gothicheggiante (ancora Kimberly a risultar decisiva). Livello qualitativo uniforme, testimonianza di una scena statunitense (vengono dal Colorado) che rileva interessanti fermenti.