Una fama consolidatasi grazie a dischi come “Neo noir” del 2020, ed ora l’annunzio dell’imminente, quarto disco di una carriera che ci riserverà ulteriori soddisfazioni. I finnici LAMORI ci introducono con “Requiem” e con “Valley of great dismay” a Neon Blood Fire, ulteriore prova di una acquisita consapevolezza. In dettaglio, Requiem si configura come un anthem oscuro di proporzioni epiche, ispirato agli inni buddisti tibetani ed influenzato dal poema “Una Carogne” di Charles Baudelaire, dall’approccio strutturale progressivo ma saldamente goth. Il cantante Matias J. ha composto il brano nel cuore di una fredda notte, dopo aver assistito alla morte di un cigno. Così è nata “Requiem”.

 

“Valley of Great Dismay” configura l’anima più dura di Neon Blood Fire. Una delle preferite del chitarrista Marcus Pellas, che l’ha definita “una delle migliori canzoni dell’album”. Darker, heavier, gritter…