E’ uscito alla fine dell’anno appena trascorso l’Ep di esordio di un progetto che ha destato subito il nostro interesse: Bromance il nome del progetto e Bromance è anche il titolo dell’Ep, che contiene cinque brani talmente adrenalinici da restituire all’esaltazione e alla rabbia pura il ‘lustro’ di cui non avevano più goduto dai gloriosi tempi del punk. Del resto proprio i quattro – il bassista Gianluca “g.Mod” Modica, il chitarrista Angelo Casarrubia, il batterista Marco Scarabel e il cantante Peter Smith – hanno affermato in più di un’occasione che per loro il punk non è solo un genere musicale, bensì uno stile di vita (parole che suonano come una poesia per le nostre ormai attempate orecchie) e quindi i conti tornano, per così dire: la chitarra ‘urticante’, da farci sanguinare i timpani, il basso e la batteria che spesso sembra vogliano spaccare tutto e la voce che riflette, alternativamente, noia o caos primordiale sono il marchio di questa musica che, nel suo non essere affatto nuova, riesce tuttavia ad apparire fresca ed elettrizzante… i miracoli di chi fa della propria vita un’opera d’arte o, più semplicemente, di chi sa vivere l’arte con passione autentica. Ma vediamo i dettagli: “Twin Chicks” esordisce con ferocia e prosegue fra basso rimbombante e la chitarra di cui si parlava, suscitando vibrazioni a iosa. Sulla stessa linea la traccia seguente, “Blow My Dice”, il cui debito verso il punk è piacevolmente evidente, mentre “Four Seasons Souvenir” è un’insolita ballata che ricorda vagamente Nick Cave: cadenzata, quasi solenne, evoca con innegabile efficacia il classico scenario ‘brutto’, cattivo e fumoso. Decisamente cupa anche “Hard Black Suit”, ove dalla chitarra si traggono note sinistre e la voce graffia suggerendo lacrime e sangue; infine, “Doubt On The Balcony Boudoir”, uno degli episodi migliori, conclude con invidiabile grinta ma colori assai oscuri un disco valido e intrigante.
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