Sono passati circa quattro anni dal lavoro precedente dei Qntal, VIII – Nachtblume e i nostri non hanno abbandonato il loro seguito, divenuto ormai fedele: IX – Time Stands Still è uscito dopo un periodo fra i più difficili della storia recente per offrire un’oasi di armonia collocata fra passato e presente; è questa, del resto, la formula dei Qntal, che abbiamo imparato ad apprezzare album dopo album nel corso di un trentennio circa di carriera. Poche le novità in IX – Time Stands Still: nella ‘commistione’ fra aspetti medioevali e caratteristiche attuali i Qntal hanno individuato lo stile che li definisce nel loro complesso e, come ogni volta, propongono testi tratti dalla storia abbinati ad arrangiamenti variegati che sono spesso molto difficili da descrivere. Così, l’apertura “Winterly Waves”, dopo un’‘onda’ sonora che sembra anticipare un contesto sinistro, diluisce invece la tensione in note idilliache e nelle tonalità vocali di Syrah, talmente celestiali che, con l’intervento degli archi, non si può fare altro che abbandonarsi ai sogni. La seguente “Fontanas”, che utilizza un testo di Guglielmo IX duca d’Aquitania, famoso anche e soprattutto come trovatore, si colora vivacemente di folk e assai apprezzabile risulta il contributo del soprano tedesco Gerlinde Sämann; troviamo poi l’unico episodio non riuscito del lotto, la cover del brano dei Blue Öyster Cult “Don’t Fear The Reaper” che, nel tentativo di adattare le originarie sonorità rock allo spirito dei Qntal, viene in un certo senso snaturata e resa forzatamente lugubre. Ma con “Quis Est Deus” arriva, da un lato, una ventata di ‘modernità’ per la componente prevalentemente elettronica e la ritmica più sostenuta, dall’altro, l’innesto dell’elemento storico, per l’utilizzo dei versi di un anonimo medievale in latino e “Dancing With The Daffodils” parte dalle parole del poeta inglese William Wordsworth per erigere uno splendido ‘monumento’ a romanticismo e malinconia; “L’on Dit Qu’amors Est Dolce Chose” ci regala note e tonalità pacate quanto struggenti. Poi “Mich Fing Die Minne”, su liriche di Hartmann Von Der Aue, restituisce uno scenario dal sapore folk/rituale di notevole fascino, grazie ancora una volta alla partecipazione di Gerlinde Sämann, mentre, poco più avanti “Morungens Liebeslied” riporta alla magia dell’epoca cavalleresca con un testo del Minnesänger Heinrich Von Morungen, sempre arrangiato in modalità folk. Segnaliamo infine l’ultimo pezzo, la title track “Time Stands Still”, la cui musica proviene dal compositore e liutista del 500 inglese John Dowland, qui resa in una versione originale e moderna: degna conclusione di un disco di livello indiscutibile.
Web: http://www.qntal.de
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