Il progetto Fvnerals torna dopo vari anni con un album, Let The Earth Be Silent, che segna il passaggio verso sonorità persino più dark di quelle cui ci avevano abituato: Tiffany Ström e Syd Scarlet scelgono qui di illustrare la più pessimistica e negativa visione dell’esistenza che si possa immaginare, associandola a paesaggi sonori cupissimi e tendenti al doom, dove una chitarra spesso pesante si alterna a momenti eterei dominati da una malinconia intensa e priva di ogni speranza; in sostanza una formula di difficile fruizione ma suggestiva e capace di coinvolgere profondamente. Il disco si apre con la tenebrosa solennità di “Ashen Era” e un esordio dalla ritmica tribale, in cui si leva sinistramente la voce di Ström in un tetro salmodiare che, poi, è la violenza della chitarra a interrompere, ‘liberando’ ulteriore potenza. La seconda traccia, “Descent”, ha una partenza davvero inquietante con la chitarra e il canto – prima trasognato, più in là drammatico – che fanno pensare a una discesa agli inferi, mentre il clima si fa sempre più oscuro. Quindi, in “For Horror Eats the Light”, fin dalle prime note si preannuncia l’apocalisse, con ondate di suoni iperbolici che investono l’ascoltatore – una chitarra tormentata e roboante al tempo stesso invade lo spazio – e le tonalità angosciate della voce da cui si presagiscono rituali dolorosi e allucinati, mentre “Annihilation”, subito dopo, opta per uno scenario lugubre a tinte ambient, che la chitarra poi completa, cammin facendo, con la furia della sopraffazione: un film dell’orrore non potrebbe fare di meglio; la brevissima “Rite” – come lo stesso titolo suggerisce – con il suo ritmo cadenzato, richiama riti pagani e antiche magie dal significato misterioso. Troviamo, infine, lo spettrale paesaggio di “Yearning”, foriero di incubi e maledizioni, ove l’ambient si combina al doom per disegnare l’abisso e “Barren” conclude in stile ‘cinematico’ e con una prestazione canora straordinaria, evocando visioni da tregenda, un album valido, che inaugura degnamente il 2023.
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