Progetto francese fondato da Yannick Rault già da qualche anno, Closed Mouth ha pubblicato di recente l’album The Four Walls, che si allinea al postpunk revival fornendone un’ulteriore versione in salsa, appunto, ‘transalpina’. I riferimenti musicali sono, ovviamente, riconoscibili e includono i Clan of Xymox come i Joy Division – con questi ultimi Rault condivide i passaggi più tenebrosi e ossessivi – ma anche, prevedibilmente, gli inflazionati Cure. Closed Mouth sa come disegnare atmosfere tormentate e intense, stimolando coinvolgimento con l’utilizzo degli strumenti che conosciamo, dal basso cupo e ‘rimbombante’ alla chitarra lacerante, con risultati che non possono non essere graditi agli amanti del genere. Così, dopo la brevissima quanto suggestiva “Intro” tutta piano e mormorii, ecco “You Know”, uno degli episodi più belli, che entra subito nel vivo della ‘materia’, con basso e chitarra in efficace interazione e tonalità vocali fredde ma veementi. Quindi, il basso di “10 Days” ci fa tornare indietro di qualche decennio, regalandoci uno scenario fra i più foschi e “Stories” offre un giro di chitarra fra i più riusciti e un ritmo decisamente adatto al dancefloor mentre “Km” propone un momento strumentale malinconico ed evocativo ma assai toccante. Molto gradevole anche “You Lied Again”, ballabile e con una chitarra irresistibile e, poco più avanti, “What Have we Done” è scandita da un basso astuto e ammiccante che non dà tregua; “Get Away” impartisce un’impeccabile lezione dark ove una chitarra ‘malata’ suscita i brividi. Delle restanti tracce, menzioniamo il classico omaggio ai Cure di “Just Like Moons and Suns”, la ‘graffiante’ “Waiting for Days” che strizza l’occhio ai Killing Joke e la conclusiva “Something Else”, che chiude nuovamente in stile Cure l’ennesimo disco poco originale ma … carino!
Lascia un commento