Curioso questo secondo lavoro, intitolato Artwork 51, del progetto Old Castle di cui avevo recensito su Ver Sacrum il primo album (Welcome to Graceland). Si tratta di una sorta di supergruppo elettronico composto da Robin Storey (Rapoon), da Robert Pepper dei Pas Musique e da Shaun Sandor aka Promute. L’ascolto di Artwork 51 conferma le buone impressioni che avevo avuto sulla loro musica: siamo di fronte a una sorta di psichedelia elettronica e liquida che ha quasi un afflato sacrale. Le sonorità ricordano a tratti quelle della storica scuola di gruppi krautrock come i Cluster e i Neu!. In particolare la prima traccia “Rage Goat”, con il suo motorick minimale ed ipnotico, sembra proprio una canzone dei leggendari Neu! di Michael Rother e Klaus Dinger. La successiva “Tullipis”, con le loro atmosfere elettroniche minimali, non è lontana dai Cluster. Il disco suona in ogni caso originale e non certo calligrafico: le menti dietro ad Old Castle sono riuscite a comporre un sound ondulato e bizzarro che riesce a sorprendere l’ascoltatore. Una traccia come “Stars That Move” riesce realmente ad avere un effetto ipnotico con i suoi suoni sperimentali. La successiva “Fillipswitch” è invece molto ritmica, caratterizzata da pulsazioni elettroniche quasi acid-house. ”Bloody Teeth” si muove in territori post-industriali con clangori metallici e con le ritmiche sghembe sempre in evidenza mentre “Nightmare Fuel” ha un respiro cosmico molto krauto e folle che è difficile definire. La conclusiva “Horses Straw” infine assomiglia a un bizzarro collage astratto di suoni indefinibili. Artwork 51 è un vero e proprio trip psicoacustico che mischia krautrock, sperimentazione e improvvisazione. Caldamente consigliato ai viaggiatori cosmici. L’album esce in formato cd in un’edizione digipack limitata a 300 copie. Disponibile su Bandcamp: https://zoharum.bandcamp.com/album/artwork-51.
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