The Agitated Calm of Insubstantial Space è una collaborazione musicale fra Sándor Vály e Attila Kalóczkai, 2 artisti ungheresi che si sono ritrovati nel 2020 in Umbria a distanza di 32 anni dal loro primo incontro. Ne è nata una nuova alchimia che ha qualcosa di magico: il risultato è quest’album, una collaborazione audiovisiva fra i 2. L’intento è quello di creare una sorta di ponte fra le diverse arti come danza, spettacolo e arti visive. La musica è molto eclettica ed unisce ambientazioni che uniscono musica contemporanea, industrial e noise. Il tutto può sembrare, in alcuni momenti, forse troppo disomogeneo ma ha comunque un suo senso. Dopo la traccia iniziale “Spaces”, un lungo e monotono drone molto ipnotico, la successiva “Shell” si avvicina addirittura alla musica metal. “Fox” è invece molto ritmica e potente mentre “Mud” torna verso territori noise. “Pendulum” è nervosa, minimale e magmatica. Infine la lunga e conclusiva “Tower” (di circa 25 minuti) rappresenta il pezzo forte del disco: l’inizio, in cui possiamo ascoltare il suono di un organo, è mistico e solenne. Poi le note di un pianoforte creano un’atmosfera misteriosa e quasi gotica. La musica diventa poi più tesa, ai confini dell’industrial e accompagna una voce recitante e ieratica. Più si prosegue più le sonorità diventano noise e cupe creando un paesaggio da incubo. Il finale è più pacato anche se sotteso da un’inquietudine sotterranea. The Agitated Calm of Insubstantial Space è un lavoro complesso e intenso ma merita sicuramente di essere ascoltato. Disponibile su Bandcamp: https://newpolarsoundrecords.bandcamp.com/album/the-agitated-calm-of-insubstantial-space.