Dirk Serries prosegue imperterrito nella sua ricerca musicale che lo ha portato, nel corso di una carriera leggendaria, a sperimentare le sonorità più disparate. A mio avviso è comunque con il suo progetto Vidna Obmana che ha lasciato il segno riuscendo a ridefinire i confini della musica ambient. Tuttavia Dirk Serries è sempre stato un artista che ha giustamente guardato avanti e che ha sempre cercato di reinventare il suo linguaggio. In realtà la sua sensibilità alla materia sonora è sempre rimasta sempre la stessa così come la sua capacità di riuscire a creare delle emozioni profonde nell’ascoltatore. È solo cambiata la forma ma non la sostanza: mentre prima usava i synth ora usa le chitarre ma il musicista belga è rimasto integro e se anche, data anche la notevole produzione, ogni tanto gli capita di ripercorrere strade già battute, lo fa sempre con grande classe e con un fine artigianato. È il caso anche di questo nuovo The Fluctuation of Being, un album caratterizzato da atmosfere malinconiche che mi ha ricordato il Vidna Obmana più oscuro, quello per intenderci di The Contemporary Nocturne e Surreal Sanctuary ma anche della collaborazione con Asmus Tietchens. Fin dalla prima traccia “Nothingness” siamo proiettati in un paesaggio nebbioso dai contorni indefiniti, un paesaggio che sembra avvolgere delle città in un crepuscolo eterno. La sensazione è quella di fluttuare in una dimensione onirica ma, allo stesso tempo, estremamente reale. Serries riesce a non perdere mai il contatto con la realtà: semmai ce ne offre una visione leggermente distorta ma non per questo meno vera. Anzi la sua musica riesce a portarne alla luce, nella sua apparente immobilità, la sua essenza nascosta. Disponibile su Bandcamp: https://dirkserries.bandcamp.com/album/the-fluctuation-of-being.