“I più grandi sviluppi del futuro immediato avranno luogo non sulla Luna o Marte”, scrive Ballard, “ma sulla Terra, ed è lo spazio interiore (inner space), e non quello esteriore (outer) che deve essere esplorato””
Questa citazione, presa dallo storico e innovativo articolo-manifesto del grande scrittore di fantascienza inglese James Graham Ballard (pubblicato nel 1962 sulla rivista New Worlds) ben introduce all’ascolto di The Void On A Distant Sun del progetto Phoanøgramma di Angelo Panebianco e Matteo Mariano. Del primo ho di recente parlato a proposito del suo album uscito a nome Phoan mentre il secondo dal 2020 ha pubblicato diversi album sotto la sigla Macrogramma. Sin dalla prima traccia “Il valore dell’attesa” siamo proiettati in un viaggio in uno spazio chiuso ma infinito, dove un raggio di luce attraversa un cosmo fatto di corridoi bui e stanze vuote distanti anni luce. Proprio come intendeva Ballard l’inner space è qualcosa di molto simile all’inconscio freudiano, un luogo nel quale, com’è noto, per il padre della psicanalisi coesistono presente, passato e futuro. La musica è pacata, profonda e riesce realmente a farci esplorare tutte le regioni nascoste e sepolte del nostro inconscio facendo emergere archetipi eterni. Ci sono degli agganci con la cosmica tedesca e con la drone music. Un album, questo The Void On A Distant Sun, che farà la felicità di tutti gli amanti del dark-ambient. Disponibile su Bandcamp: https://reversealignment.bandcamp.com/album/the-void-on-a-distant-sun.