Si conclude con Cosmetics For Mannequins la “trilogia del disastro” dello storico musicista industrial Daniele Ciullini, un pioniere in Italia per questo genere di suoni. I precedenti capitoli erano Poisoning At Home (Luce sia, 2020) e Disaster Noise (Luce sia, 2021). Siamo di fronte ad una sorta di concept distopico che caratterizza tutta questa trilogia. Il riferimento al “disastro” mi ha fatto venire in mente una celebre antologia di James Graham Ballard (uno scrittore importante per la scena industrial) pubblicata anche da Urania e intitolata La zona del disastro. Ballard aveva colto pienamente e in maniera acuta la progressiva tensione verso il cambiamento e la distruzione della nostra società. La sua visione apocalittica viene condivisa anche da Daniele Ciullini che si concentra molto nello sviscerare in questo album temi come l’informazione, il controllo, il linguaggio e il potere. Si tratta di un percorso nato negli anni ’80, un periodo ingannevole in cui in tanti pensavano al benessere e al consumismo senza capire bene il disastro a cui questi falsi miti ci stavano portando. Viviamo effettivamente in tempi oscuri e il linguaggio musicale che possiamo ascoltare in Cosmetics For Mannequins rappresenta, in questo senso, una colonna sonora ideale. La musica è circoscrivibile all’ambito dell’ambient post industriale ma, in realtà, suona in maniera originale senza appartenere, nello specifico, a un genere predeterminato come il noise o la sperimentazione. Non è in effetti facile etichettarlo ma quel che conta è la potenza visionaria dell’insieme che riesce realmente a farci vivere un’esperienza sonora unica mettendoci in contatto con la parte del nostro inconscio modificata dai linguaggi tossici della nostra realtà. Disponibile su Bandcamp: https://lucesia.bandcamp.com/album/095-daniele-ciullini-cosmetics-for-mannequins.