ODRZ80 è un progetto di musica post industriale che in questo disco, appena pubblicato dalla meritoria Luce Sia, cerca di creare, attraverso lunghi brani monotoni, le atmosfere tipiche delle fabbriche. Direi che siamo in piena catarsi industrial. La ripetitività delle prime 2 tracce (la prima di circa 13 minuti e la seconda di 10) fa pensare alla matrice del Krautrock e, in particolare, ai primissimi Kluster con Conrad Schnizler, quelli con la “K” dei primi 2 album Klopfzeichen e Zwei-Osterei. D’altronde la musica tedesca dell’epoca ha fatto scuola e ha ispirato molti artisti del genere come anche il nostro Maurizio Bianchi che ha ammesso di essere stato ispirato da “Zeit” dei Tangerine Dream. Le sonorità di ODRZ80 sono minimali, ipnotiche e deflagranti. Una vera e propria apoteosi della musica industrial. Possono venire in mente anche i leggendari Maeror Tri, quelli più ruvidi e noise di un disco come Multiple Personality Disorder. Il senso di disagio che traspare dalla musica è il medesimo. Diverso invece il discorso per il terzo e conclusivo brano (di circa 4 minuti) che si si sviluppa su un testo di Eugenio Alborghetti, declamato da Massimo Arrigoni e arricchito dalle sonorità tipiche di ODRZ. Le immagini del CD, uscito su etichetta Luce Sia, sono tratte da opere di Stefano Giorgi. Il Layout è di Rosa Lavita. Disponibile su Bandcamp: https://lucesia.bandcamp.com/album/.
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