studilStudi Lovecraftiani è una mitica rivista consacrata all’opera del grande H.P. Lovecraft che si ispira alla celebre Lovecraft Studies, fondata nel 1980 da Marc Michaud della Necronomicon Press e da S.T. Joshi. Dietro a Studi Lovecraftiani si cela la figura di Pietro Guarriello, uno dei più competenti esperti di letteratura fantastica in Italia e fondatore della Dagon Press, la piccola ma agguerrita casa editrice che, in questi anni, ha pubblicato diversi volumi imperdibili per gli appassionati di fantastico e di “weird”. Ricordo, fra gli altri, l’opera di Carl Jacobi in 2 tomi curata da Gigi Musolino, Edward Lucas White e diversi volumi dedicati ai Racconti di Dracula, usciti originariamente negli anni ’60 e diventati oggi oggetto di rivalutazione e testimonianza dell’esistenza di una letteratura fantastica italiana.

Fin da subito Studi Lovecraftiani si è posta come uno strumento imprescindibile per chi voglia approfondire la figura del Solitario di Providence ospitando sulle sue pagine interventi interessantissimi sull’univero “lovecraftiano” analizzato sotto diversi aspetti: simbolico, artistico e filosofico. Gli interventi sono di saggisti italiani e stranieri fra cui prestigiose firme come S.T. Joshi, Peter Cannon e Will Murray. Oltre alla rivista la Dagon Press ha pubblicato alcuni volumi in edizione limitata di specialisti italiani che indagano l’opera di Lovecraft fra cui Menzogna e persecuzione nell’opera di H.P. Lovecraft di Giacomo Bencistà e Andrea Bacherini, Il tema della distanza nei racconti di H.P. Lovecraft di Lorenzo Mastropietro e il meticoloso Archetipi Lovecraftiani: l’India e i Miti di Cthulhu di Renzo Giorgetti.

Ora esce finalmente il numero 14 di Studi Lovecraftiani contraddistinto dalla raffinata grafica “weird” di Matteo Bocci. Il fascicolo presenta come di consueto studi molto interessanti fra cui un lungo e articolato saggio di Mauro Pennisi intitolato L’inconscio collettivo nell’opera di Lovecraft che indaga i rapporti fra il corpus dell’opera “lovecraftiana” considerato sulla base degli archetipi teorizzati da Carl Gustav Jung. Si tratta di una tematica già esplorata in passato dallo studioso Dirk Mosig che, al di là delle considerazioni che si possono fare, rimane una “chiave” di sicuro fascino per penetrare nel mondo dei Miti di Cthulhu. Luigi Catelli Arlini ci parla invece della Fenomenologia dell’orrore Cosmico nella narrativa di Howard Phillips Lovecraft con grande competenza e passione. Daniele Baroni si sofferma, nel suo intervento Grandpa & Son. Editing The Dead: Derleth desta i grandi Antichi di Lovecraft sulla figura controversa di August Derleth, geniale editore che ha il grandissimo merito di aver preservato e reso “famosa l’opera di Lovecraft ma che ne ha tradito lo spirito nei suoi racconti in cui ha cercato di inquadrare i Miti di Cthulhu nell’ottica della religione “cristiana”. C’è poi anche una gustosa e imperdibile chicca ovvero il racconto Il sortilegio di Aphlar qui tradotto in italiano per la prima volta: si tratta a tutti gli effetti di una delle celeberrime collaborazioni di Lovecraft che qui ha prestato la sua penna e i suoi consigli a Duane W. Rimel. Davvero sorprendente poi L’orrore non si lascia leggere: H.P. Lovecraft a teatro dove Francesco Brandoli ci parla dell’opera teatrale di Marcello Bonini, una chiara dimostrazione di come la figura di HPL continui ad essere fonte di ispirazione per molti. Completano il fascicolo un intervento del sempre bravo Renzo Giorgetti dedicato agli oscuri simbolismi di Celephais in cui si analizza l’origine del nome del personaggio Kuranes, il saggio di Mauro Canali Riflessioni sull’opera di H.P. Lovecraft e quello di Francesco Forlin Il dado di Eldritch: ovvero significato della legge di Murphy secondo HPL e altre divagazioni sul tema.

Altro numero imperdibile per gli appassionati che si può richiedere scrivendo a studilovecraft@yahoo.com o sulla pagina facebook della Dagon Press Dagon Press.