L’artista californiana Eleanor X ha pubblicato quest’anno il debut album Vault con il moniker The New Arctic. Si tratta di un lavoro collocabile in ambito coldwave anche se le atmosfere suscitate dalle nove coinvolgenti tracce che contiene sono gelide, assai più che ‘cold’: ce lo raccontano l’ampio uso dei synth che creano una tessitura densa e affascinante spesso guarnita da singolari variazioni e la caratteristica vocalità che, nell’evitare ogni virtuosismo, si mantiene su toni remoti e rarefatti, nonostante il ritmo resti generalmente sostenuto. Apre “Veils”, il brano più orecchiabile e il più adatto al dancefloor ove i colori, però, appaiono fin dall’inizio foschi e impenetrabili. Subito dopo, “Essence” propone ritmica vivace e voce seducente e “Silence So Cold” incede fra sospiri e magia sexy per stimolare le più sottili reazioni nervose, mentre “Paradise Lost” dipinge un’abissale oscurità, delimitata, come è ovvio, dalle tastiere, integrata dalle bellissime note di una chitarra ‘cureiana’ e ‘abitata’ dal canto desolato di Eleanor. Quindi, superata la melodia seducente di “Standing Dead”, troviamo le più ‘sostanziose’ sonorità di “The Obsessed” dominate da tonalità vocali intense e penetranti e, poi, “Narcissus” dilaga, evocando tenebre e turbamento; “Drifted Away” incalza, dunque, trasformando lo scenario da cupo a sinistro. In chiusura, “Out Of The Vault”, forse l’episodio più significativo del lotto, conclude l’album in un crescendo di tetra malinconia cui, ad onta delle campane finali, risulta davvero difficile resistere.