Riecco il torinese Giorgio Pilon con il suo progetto Selfimperfectionist che si muove nel solco di un’elettronica futurista e intimista. Lo stesso Pilon non nega, fra le varie influenze, quella di un gruppo come i Boards Of Canada. Mi ero già occupato, in passato, di Selfimperfectionist a proposito della cassetta Making A False Move in collaborazione con la fotografa londinese Donia Jud dove veniva affrontato il tema della “gentrificazione” nell’East London. Ma mi ero anche soffermato sul progetto Only The Clouds Remain con Max “Difetto” Raiteri, orientato questo verso sonorità più classicamente dark-ambient. Ora esce, in formato digitale e in cassetta, Life In Square Brackets (La vita tra parentesi quadre). Siamo di fronte ad un’elettronica brumosa e cangiante che risulta essere molto efficace nel descrivere la vita pazzesca nelle attuali metropoli come Londra e Berlino. Le ambientazioni create sono minimali e molto d’atmosfera: sottotraccia si percepisce però una dimensione inquieta e, forse, anche inquietante. Non è per intenderci una musica ambient rilassata ma lascia anzi trasparire un’urgenza espressiva che si concretizza in suoni delle volte spigolosi e in ritmiche ossessive. In ogni caso siamo di fronte ad un lavoro di buon spessore che non sfigura certo nei confronti delle produzioni internazionali simili. Fra le tracce migliori segnalo l’iniziale e liquida “Purple Wheez”, la cupa “Balance Increase”, la ritmica e suadente “Ocean Lines” e la surreale ed evanescente “Berlin (The Wait)”. Curiosamente c’è anche un brano intitolato “Licheni”: di recente 2 sperimentatori italiani di lungo corso come Simon Balestrazzi e Nicola Quiriconi hanno pubblicato una sorta di “concept” (Licheni) dedicato proprio a questi organismi simbionti.