La nuova uscita di Jarl (monicker dietro al quale c’è Erik Karl) è un poderoso doppio cd che farà la gioia di tutti gli amanti dell’isolazionismo più estremo. Lo stesso artista definisce la sua musica in questa maniera. Il senso di immobilità che proviene da queste composizioni crea un’aura cupa e tende su tutto il lavoro una cappa di piombo . Se avete amato il Lustmord di The Place Where The Black Stars Hang avete già un’idea della musica contenuta in questo Inner Domain. Le ambientazioni sono minimali e monotone, quel che ascoltiamo sono bordoni la cui fonte sono dei generatori elettronici. Si tratta di una musica pesantemente influenzata dagli stati “ipnagocici”. Non a caso le composizioni hanno titoli come “Hypnagocic Domain” e “Hypnopompic Domain”. Si parla quindi degli stati precedenti e immediatamente successivi al sonno che possono causare anche delle allucinazioni. Su tutto si staglia l’influenza di Hypnos, il dio del sonno. Le atmosfere sono ora aggressive ora più pacate: a livello concettuale non siamo lontani dal concetto di psichedelia, intesa come allargamento della coscienza. Mi è venuto in mente a questo proposito un disco particolare come Time Machines dei Coil, le cui tracce (anche in quel caso elettroniche e minimali) erano state concepite per mettere l’ascoltatore in uno stato psichico (prossimo all’esperienza psichedelica) immobile e incorporeo. In origine Inner Domain doveva uscire in una doppia cassetta ed è stato registrato fra il 2007 e il 2009. Questa edizione esce in un elegante ecopak in 6 pannelli in 300 copie. Disponibile su Bandcamp: https://zoharum.bandcamp.com/album/inner-domain.