Nuovo album per Jarl, il progetto “isolazionista” dark—ambient dello svedese Erik Jarl di cui ho già avuto modo di parlare su Ver Sacrum. In realtà Erik Jarl è anche membro di gruppi elettronici e industrial come IRM e Kaiten. Ora la Zoharum pubblica Hyperacusis, il suo quarto lavoro per questa etichetta. Chi conosce questo progetto sa cosa aspettarsi ovvero lunghi e monotoni brani di musica drone. Ma in quest’occasione il sound, se possibile, diventa ancora più estremo nella sua immobilità e l’album si concentra sul concetto di “Vuoto”. Se vogliamo si tratta della colonna sonora ideale per questi tempi oscuri e potrebbe essere l’ideale accompagnamento alla lettura di “Tra le ceneri di questo pianeta” di Eugene Thacker. Hyperacusis è composto da 2 lunghe tracce di circa 20 minuti l’una che mirano a trasportare l’ascoltatore in uno stato ipnotico. Si tratta di un’esperienza d’ascolto estremamente profonda che farà la gioia di quanti amano la “Deep Music”. “Hyperacusis Part 1: Frequency Colour First Degree” è composta da un lungo drone siderale che altera la percezione del tempo e dello spazio. È un vero e proprio percorso verso la conoscenza del nostro spazio interiore. Nella prima parte di “Hyperacusis Part 2: Frequency Colour Second Degree” le ambientazioni sono desolate ed evocano – a livello di sensazione – le esplorazioni del Vuoto Cosmico dei Tangerine Dream di Zeit. Il senso di tristezza generato da questa musica è totale e induce la mente a viaggiare libera dai condizionamenti della realtà quotidiana raggiungendo uno stato di trascendenza. Nella seconda parte le sonorità diventano minimali e sono caratterizzate da pulsazioni elettroniche che ci conducono alla fine di questo viaggio nell’inconscio. Disponibile su Bandcamp: https://zoharum.bandcamp.com/album/hyperacusis.